La collaborazione di Germano Sartelli con i Musei civici inizia nel 1988 quando per l’apertura della Pinacoteca in San Domenico dona alcuni lavori storici realizzati con le ragnatele, opere emblematiche della sua precoce scelta di utilizzare materiali non pittorici, attingendo al mondo della natura, scegliendo oggetti di scarto, tracce trascurate e dimesse come lamiere accartocciate, cicche di sigarette, foglie, legature in vimini, grovigli di fili, grumi di terra.
Continua con una ampia mostra personale Sartelli 1954-1994 allestita nel 1994 nel quadriportico del Museo di San Domenico, con il dono nel 2002 della grande scultura informale esposta alla Biennale di Venezia del 1964 e ancora recentemente nel 2011, in occasione dell’inaugurazione del nuovo Museo di San Domenico, quando Germano dona una delle sue opere in cui le legature in vimini raccolte nelle vigne diventano quasi segni di un alfabeto sconosciuto che compongono sulla tela una scrittura misteriosa e raffinata.