È stata una lunga storia quella tra Germano Sartelli e i Musei civici, fatta di incontri, scambi di idee, mostre, conversazioni, laboratori e feste, come quella nel 2004 quando Germano compiva ottant’anni ed i Musei hanno organizzato una festa di compleanno per lui e per la città che poteva così incontrarlo e conoscerlo. Tre critici, Andrea Emiliani, Roberto Daolio e Claudio Spadoni che da una vita lo conoscono, lo amano e lo ammirano, hanno parlato del suo lavoro, della sua originalità e coerenza, della sua importante presenza sulla scena dell’arte contemporanea nazionale, dell’intelligenza, intensità e leggerezza di pensiero e di opera di “questo ineffabile pellirosse della nostra Romagna”.