Monumento a Dante Cassani
piazza Dante Cassani, Mordano
re-inaugurato il 25 aprile 2015 dalle classi III A e B della Scuola Secondaria di I grado “G. Pascoli”
“Noi tutti viviamo in luoghi intrisi di storia, antica e più recente. Molte volte passeggiando per le strade dei nostri paesi ci chiediamo chi sia il personaggio a cui è intitolato quell’edificio, quel monumento o quella via. Spesso non ne conosciamo la risposta, e ci rendiamo conto che la non conoscenza ci rende estranei al nostro territorio e alle nostre origini.
Con l’ iniziativa “Quando un posto diventa un luogo” abbiamo ri-scoperto il nome di questa piazza intitolata a Dante Cassani.
La classe 3ˆB della Secondaria di Mordano, ha “adottato” il monumento ai caduti intitolato a Dante Cassani. Noi ragazzi ne abbiamo conosciuto la storia, che ora potremo raccontare e tramandare. a nostra volta. Così si diventa la voce del monumento stesso e memoria del passato.
Il partigiano Cassani nato il 25 agosto 1926 aveva solo diciassette anni quando fu ucciso dai nazifascisti. Viveva a Bubano ed era un apprendista sarto. Quando nel gennaio del 1944 partì per andare sulle montagne salutò come al solito la famiglia dicendo che si recava in paese. In realtà partì con il suo amico Graziano Zappi per un viaggio che avrebbe cambiato la vita di entrambi. Ciò che cercavano era la Libertà, che non avevano mai conosciuto a causa del fascismo, della guerra e della disuguaglianza sociale.
La vita con i partigiani non fu facile, ma Dante Cassani non si lamentò mai e non si pentì di quella scelta, affrontando la fatica di ore di cammino negli spostamenti in montagna, il freddo di quell’inverno 1944, il pericolo di essere scoperti e attaccati. Fino al sacrificio della vita, in quella notte del 23 febbraio1944 durante il rastrellamento all’Albergo di Cortecchio da parte delle squadre nazifasciste.
Dei due amici solo Graziano tornò da quella spedizione e potè raccontare gli eventi e la morte eroica di Dante nel suo libro “La rossa primavera”La storia di questo ragazzo, così giovane rimarrà scolpita nelle nostre menti. Dante è simbolo di tutti coloro che hanno dato la vita per un ideale di libertà, di democrazia, di pace. Oggi è molto difficile per noi ragazzi, paragonare la nostra vita a quella di Dante e capirne le scelte. In settant’anni è cambiata radicalmente la vita di tutti, ma gli ideali di Dante Cassani sono di grande attualità: difendere la libertà, la democrazia, mettersi in gioco per un futuro di Pace.
Dalle catene dell’intolleranza, della violenza, dell’odio razziale spezzate da Dante e da tanti altri ragazzi, uomini e donne, sono scaturiti la libertà e la pace A noi spetta il compito di far camminare questi valori sulle nostre gambe. Come hanno fatto i testimoni di cui riportiamo alcune parole sui cartelloni dai colori dell’arcobaleno . Vi invitiamo a leggere e a meditare. Si tratta di Bertold Brecht, Piero Calamandrei, Nelson Mandela, Martin Luther King, Madre Teresa di Calcutta, giovanni Falcone, Malala.
Tutti costoro hanno lottato, e lottano tuttora come nel caso di Malala, per spezzare catene.
Spezzare catene, come indica questo monumento, realizzato nel dopoguerra dal bubanese Domenico Brunori, che oggi viene ricollocato e re-inaugurato, in questa piazza omonima. Era stato rimosso per permetterne il rifacimento negli anni ’90. Ci è stato detto che il monumento ai caduti intitolato a Dante Cassani è sempre stato molto importante per i Bubanesi. Lo sia ancora oggi, e domani per indicare a ciascuno di noi una strada di impegno per la democrazia , la libertà, la pace.”