Monumento “La Rossa”

Monumento “La Rossa”
per ricordare gli 8 partigiani uccisi dai nazifascisti il 10 marzo 1945

lungo il viale del Piratello, Imola

re-inaugurato dagli allievi del Centro provinciale per l’istruzione degli adulti di Imola il 10 marzo 2015


 

Ci troviamo in un luogo di memoria, la memoria della violenza estrema praticata dai nazifascisti contro otto partigiani che militavano nelle SAP, le Squadre di Azione Patriottica organizzate dal Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) di Imola.

Gli allievi del Centro Provinciale di Istruzione degli Adulti provengono da ogni parte del mondo, e oggi prestano ai caduti la loro voce e le loro lingue: un ponte gettato fra due generazioni che si incontrano a distanza, per fare di questa memoria un passaggio di testimone, con lo sguardo rivolto al futuro.
Oggi, con tributo grato e commosso, riconosciamo il ruolo della Resistenza nella costruzione del mondo in cui viviamo. Ma, se è vero che in ogni epoca ogni generazione trova circostanze uniche con le quali confrontarsi, questo mondo ha bisogno oggi da parte nostra di cura e attenzione quotidiane.
Sentirsi fratelli ai partigiani caduti significa quindi non solo commuoverci ma muoverci nel presente con la responsabilità nuova che i tempi ci chiedono. Significa, nelle scelte difficili e inderogabili che oggi la modernità ci impone, ispirarsi allo stesso coraggio e alla stessa generosità dei partigiani e della loro scelta. Significa, infine, proseguire il medesimo loro cammino sulla strada oggi imprescindibile della nonviolenza, del rifiuto di ogni guerra, dell’attenzione al debole e al diverso.

Dedichiamo agli otto partigiani caduti questi brani

La forza della vita è una forza immensa e la violenza più estrema non può soggiogarla, perché può solamente ucciderla. È per questo che i nostri volti sono così sereni: in questi tempi di ferro la morte non coincide con la sconfitta della vita.Ciò che di umano c’è nell’uomo, va incontro al suo destino. In ogni epoca questo destino è unico, diverso da quello dell’epoca precedente. Ma questi diversi destini sono tutti egualmente difficili.
Vassilij Grossman, La Madonna a Treblinka

Nelle città venni al tempo del disordine,
quando la fame regnava.
Il mio pane, lo mangiai tra le battaglie.
Per dormire mi stesi in mezzo agli assassini.
Al mio tempo le strade si perdevano nella palude.
La meta 
era molto lontana.
Così il tempo passò
 che sulla terra m’era stato dato.
Pensate
quando parlate delle nostre debolezze
anche ai tempi oscuri
a cui voi siete scampati.
Bertold Brecht, A coloro che verranno

Non sono nata 
dalla polvere
non ritornerò 
polvere.
Non sono discesa
 dal cielo
e non tornerò in cielo.
Io stessa sono il cielo
come una volta di vetro.
Io stessa sono la terra
come fertile suolo.
Non sono fuggita 
da alcun luogo
e non tornerò 
laggiù.
A parte me stessa non conosco altra lontananza.
Nel respiro del vento
e nel cuore indurito delle rocce
devo 
me stessa
qui
dispersa
ritrovare.
Zuzanna Ginczanka, Nota a margine

Scendo da un raggio di sole,
sgorgo dalla roccia solida,
parlo la lingua della vita,
odio e amo;
lasciatemi vivere.
Dov’è la mia storia,
la vostra storia, la nostra storia?
Cerco la pace,
compagna del passato,
utopia del presente,
sogno del futuro,
lasciatemi sognare.
Dove sono gli eroi della nostra terra?
Voglio cercare ciò che è nascosto
per ritrovare me stesso,
lasciatemi cercare.
Ndjock Ngana, L’africano

Guardare certi morti è umiliante. Non è paura, non è la solita viltà. Ci si sente umiliati perché si capisce che al posto del morto potremmo essere noi: non ci sarebbe differenza, e se viviamo lo dobbiamo al cadavere imbrattato. Per questo ogni guerra è una guerra civile: ogni caduto somiglia a chi resta, e gliene chiede ragione.
Cesare Pavese, La casa in collina

L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio
Italo Calvino, Le città invisibili

Presto porteranno via il corpo
là dove le preghiere risuonano
al cimitero
in un angolo di tombe scavate in fretta

Là, mentre viene calato nel nulla
tutto è un cuore che batte
anche il silenzio

Una donna
ondeggia la lanterna
per guardare in faccia la morte
Mohammed Bennis, Lanterna

Sopra di lui non c’era più nulla, se non il cielo: un cielo alto, con nuvole grigie che vi strisciavano
sopra dolcemente. “Che silenzio! Che quiete! Che solennità! Non è più come quando correvamo gridando
e battendoci. Come mai non ho visto prima questo bellissimo cielo? E come son felice di averlo finalmente conosciuto. Sì! Tutto è vano,
tutto è illusione, tranne questo cielo infinito, tranne il silenzio, la quiete, il riposo!”.
Lev Tolstoj, Guerra e pace

 

In memoria di                               I lettori e gli allievi del CPIA di Imola

Dante Giorgi                                       Olena Trinchenkova                          (Ucraina)
Paolo Farolfi                                        Francesco Lombardo                        (Italia)
Sergio Ragazzini                                 Sylwia Bonat                                      (Polonia)
Emilio Benedetti                                 Esther Brigitte Maneguem             (Camerun)
Antonio Roncassaglia                        Marika Lelli                                         (Italia)
Paolo Roncassaglia                            Yassine Ledmaoui                             (Marocco)
Attilio Visani                                       Hind Es Safraoui                                (Marocco)
Lorenzo Baldisserri                            Almira Khismatullina                        (Russia)

Gli altri allievi del CPIA di Imola
Fabio Cappai                                      (Italia)
Rocco Genuario                                 (Italia)
Mohammed Habiballah                  (Marocco)
Zulfiia Iarovaia                                  (Russia)
Weiwei Liu                                         (Cina)
Elena Loskutova                                (Russia)
Miliça Petrovic                                   (Serbia)
Ion Parascan                                      (Moldavia)
Saida Saibi                                          (Tunisia)
Deborah Scaletta                                  (Italia)
Maria Antonietta Timpanaro           (Italia)
Adnane         Zaouine                           (Marocco)

pagina a cura del Centro provinciale per l’istruzione degli adulti di Imola